No
Pur trattandosi di aria proveniente da una zona considerata priva di carico incendio, all’interno del locale filtro fumi sarà necessaria la ripresa di “aria pulita a cielo aperto“. Questa prescrizione va inoltre rispettata tenendo conto del contesto e della più probabile dinamica di fuoriuscita dei fumi dall’edificio, cercando di evitare di posizionare la condotta in luoghi dove potrebbero addensarsi fumi.
Un esempio pratico: posizionare una condotta di immissione aria al di sopra di un grigliato pedonale può sembrare corretto dal punto di vista della ripresa di “aria pulita a cielo aperto“. Tuttavia, in caso di incendio all’interno dell’autorimessa e conseguente fuoriuscita dei fumi attraverso il grigliato in questione, la condotta così posizionata immetterebbe all’interno del filtro non aria pulita, ma i fumi appena fuoriusciti, rendendo di fatto il filtro fumi il luogo meno indicato per un esodo in sicurezza
Nel caso in cui non fosse presente un impianto di rivelazione incendi centralizzato è opportuno procedere all’installazione di un sistema di “ATTIVAZIONE IMPIANTO LOCALIZZATO”(D.M. 03/08/2015 – N.d.r. Paragrafo S.7.2 – Livello di prestazione: III – Rivelazione automatica estesa a porzioni dell’attività, sistema di allarme, eventuale avvio automatico di sistemi di protezione attiva”)
- Questo sistema, che prevede l’utilizzo di rilevatori di fumo e temperatura e di almeno un pulsante di attivazione manuale, ricade secondo il nostro parere all’interno del campo di applicazione della UNI 9795 – “Sistemi fissi automatici di rivelazione e di segnalazione allarme d’incendio – Progettazione, installazione ed esercizio”
- La consuetudine è quella di collegare uno o due rivelatori direttamente al quadro dell’impianto di pressurizzazione. Tuttavia, i quadri di comando degli Impianti Filtri Fumo non sono normati costruttivamente EN 54, non premettendo quindi una connessione diretta tra i rivelatori di fumo e il quadro di comando (Vedere UNI EN 9795 – UNI EN 54)
- Per questo motivo, a corredo di un Impianto Filtro Fumi sarebbe opportuno installare una centrale di rivelazione incendi certificata allo scopo, oltre alle apparecchiature di cui un sistema di rivelazione localizzata necessita, ossia un pulsante di attivazione manuale, una targa ottico-acustica (recante la dicitura “ALLARME INCENDIO”) e rivelatori di fumo, di temperatura e/o multicriterio in quantità commisurata alla dimensione e complessità del sistema
- Il quadro di comando di un Impianto Filtro Fumi “può essere probabilmente” connesso direttamente ad un rivelatore di fumo e gestito solidalmente a questo, previa stesura di un progetto specifico di “Fire Safety Engineering” e nel rigido rispetto della “Regola dell’Arte”nell’utilizzo di un numero congruo di apparecchiature di rivelazione e/o segnalazione
Dotazione minima di un sistema di rivelazione localizzato:
Un sistema di rivelazione localizzato connesso ad un Impianto Filtro Fumi deve sempre possedere: almeno una targa ottico-acustica e un pulsante di attivazione manuale, oltre alla centrale di rivelazione incendi che andrà a comandare il quadro dell’Impianto Filtro Fumi. Il numero di rivelatori dovrà essere di almeno 2/3 (a seconda dello sviluppo plano-volumetrico dell’ambiente) nella zona con carico d’incendio e di almeno uno nella zona filtro fumi. Nel caso in cui il quadro e/o la centrale di rivelazione venissero collocati all’interno della “zona sicura” (quindi oltre il locale filtro fumi) dovrà essere aggiunto un ulteriore rivelatore da collocarsi all’interno della “zona sicura”.
Per quanto concerne il sistema di rivelazione/attivazione localizzato, fare riferimento alla EN 9795 – EN 54
No
Pur rispettando il requisito di sovrappressione minima previsto dalla normativa vigente, il limite minimo di 30 Pa di sovrappressione deve essere garantito in assenza di alimentazione a 220 V c.a. per una durata minima di 120′.
In assenza di alimentazione dalla linea principale e attingendo dalle batterie a tampone, si verifica un calo di tensione che, in termini di sovrappressione si traduce in un abbassamento del valore rilevato da 2 fino a 4 Pa. Inoltre, a seconda del regime di utilizzo dell’elettroventola, si avrà un graduale degrado delle batterie a tampone, che in alcuni casi potrebbe portare a una perdita fino a 10 Pa.
Per questi motivi un qualsiasi impianto di pressurizzazione per filtri a prova di fumo andrebbe tarato su una sovrappressione di sicurezza decisamente maggiore ai 30 Pa rilevati all’avvio con alimentazione 220 V c.a. in modo da compensare le perdite di sovrappressione che andrebbero a registrarsi dopo 120 minuti.
Entrambe le nostre soluzioni QSLAVE® sono progettate per mantenere il livello di sovrappressione al di sotto del limite massimo previsto dalla normativa vigente.
- Per l’impianto QSLAVE®-SF basterà utilizzare il potenziometro per tarare l’impianto ad una sovrappressione di sicurezza tale da attestarsi tra il limite massimo e il limite minimo previsto a 120′. Le sovrappressioni di taratura sono descritte nel manuale di installazione, uso e manutenzione dell’impianto QSLAVE®-SF
- Per l’impianto QSLAVE®-PLCmicro basterà impostare dal PLC la sovrappressione che si vorrà mantenere all’interno del locale filtro fumi. Questo per via della funzione di autoregolazione propria del QSLAVE®PLCmicro
100 N
Al fine di garantire l’apertura della porta di ingresso al filtro fumi con una forza mai superiore al limite imposto dalla normativa vigente bisognerà tarare il filtro fumi in modo che la pressione esercitata sulla porta non ne limiti l’apertura.
Ipotizzando alcuni scenari, le sovrappressioni massime (non tenendo conto per un momento delle limitazioni di sovrappressione imposte dalla normativa) sono le seguenti:
- Porta ad un battente, 800*2150 mm, maniglia posta indicativamente al 93% della larghezza: 108 Pa
- Porta ad un battente, 900*2150 mm, maniglia posta indicativamente al 93% della larghezza: 96 Pa
- Porta ad un battente, 1000*2150 mm, maniglia posta indicativamente al 93% della larghezza: 86 Pa
- Porta ad un battente, 1250*2150 mm, maniglia posta indicativamente al 93% della larghezza: 69 Pa
Solidalmente all’acquisto di un impianto filtri fumo QSLAVE® o di un sistema di apertura SistemOpen 90°™ viene fornita tutta la documentazione tecnica (scheda tecnica, manuale di installazione, scheda dati di sicurezza, eventuali schemi elettrici, eventuali schemi di montaggio) in abbinamento ad una Dichiarazione di Conformità del materiale fornito e al Rapporto di Prova personalizzato relativo alla fornitura effettuata.
Tutti i documenti vengono sempre e solo inviati in formato digitale attraverso apposito link di download
No
QSLAVE® è un impianto per la pressurizzazione dei filtri a prova di fumo, così come definito dal DM 3 Agosto 2015 ed in precedenza dal DM 30/11/1983. Queste norme tecniche descrivono un impianto con caratteristiche e prestazioni non rientranti nel campo di applicazione della UNI EN 12101-6 e di conseguenza nel Regolamento UE Nr. 305/2011, recepito in Italia dal D.Lgs. 106/2017. Sono queste ultime norme che prevedono infatti la redazione della Dichiarazione di Prestazione (DoP) in affiancamento alla Dichiarazione CE del Fabbricante.
Non è previsto quindi fornire per il QSLAVE® la Dichiarazione di Prestazione (DoP), né la dichiarazione di conformità CE secondo il Regolamento UE 305/2011 per i Prodotti da Costruzione (CPR).
I vantaggi di un impianto QSLAVE®-PLCmicro rispetto a un tradizionale impianto a regolazione fissa sono molteplici:
- Autoregolazione (come richiesto dalla UNI EN 12101-6:2005), aumentando la portata in caso di apertura delle porte del locale filtro e mantenendosi sempre al di sotto della soglia massima di sovrappressione prevista dalla normativa vigente, funzioni che i comuni impianti e sistemi per filtri fumo a regolazione fissa o con sistemi di tipo “on/off” non possono offrire
- Possibilità di gestire fino a 6 elettroventole sincronizzate contemporaneamente (portata nominale circa 18000 m3/h)
- Misuratore differenziale di pressione digitale che interagisce direttamente con il PLC per garantire l’autoregolazione della portata
- Gestisce le manutenzioni e ne registra i dati, eseguendo un report di tutte le manutenzioni effettuate. I report sono esportabili dal PLC direttamente via USB, così come lo storico manutenzioni, i report degli autotest e delle prove di sovrappressione 120′
- Programmabilità e autoattivazione degli autotest, con report esportabile da PLC, funzione che ad oggi nessun prodotto dei nostri competitor può vantare
Per prima cosa, se è la prima volta che vi approcciate ad un impianto QSLAVE®, vi consigliamo sempre di chiamare il nostro numero di telefono; offriamo il nostro supporto tecnico senza alcun costo aggiuntivo e in tutta la durata del nostro orario d’ufficio.
Se sul display del PLC compare la dicitura “Richiesta manutenzione” generalmente non è nulla di così grave; il QSLAVE®-PLCmicro presenta, tra le sue funzioni, il controllo periodico delle manutenzioni. Questo solitamente vuol dire che o l’impianto è stato installato molto tempo dopo l’acquisto (superando quindi la scadenza impostata dal venditore) o che gli incaricati della manutenzione periodica dell’impianto filtro non hanno effettuato tutte le operazioni connesse alla manutenzione (o peggio ancora, l’intero giro di manutenzione!) entro le scadenze temporali previste dalla committente e impostate sul PLC.
Potrete aggiornare il registro manutenzione (risolvendo il problema e tacitando l’allarme) accedendo con la password “user” e seguendo la procedura guidata che comparirà sul display del PLC.
La manutenzione di un impianto filtro fumi deve avere una periodicità minima semestrale, anche se sarebbe consigliato effettuare una manutenzione ogni tre mesi, registrando di volta in volta gli interventi nel registro antincendio. Durante la manutenzione (che andrà effettuata da persona competente) bisognerà, brevemente:
- Verificare la presenza della targhetta e del marchio di conformità apposta dal produttore
- Verifcare l’integrità delle componenti dell’impianto (portelle, cerniere, serratura, collegamenti, accessori come pulsanti o elettromagneti che possono essere stati danneggiati e/o smurati) e verificare il corretto staffaggio e fissaggio delle varie componenti dell’impianto
- Controllare e pulire tutte le componenti dell’impianto filtro fumi
- Controllare lo stato e la carica delle batterie a tampone, del sistema di ricarica batterie e dell’alimentatore, con livello di tensione a vuoto e sotto carica mediante l’utilizzo degli appositi strumenti di misurazione
- Controllare le spie e i riporti in centrale e simulare falsi contatti per il rilevamento di schede con contatti ossidati o fili poco stabili
- Verificare il corretto collegamento tra il quadro e il misuratore differenziale di pressione, nonché la pulizia e l’integrità del beccuccio e del tubicino di presa dell’aria del misuratore stesso
- Se visibili, verificare visivamente l’integrità della condotta di immissione aria e delle sue componenti
- Riportare sul cartellino di manutenzione il nome dell’addetto e la data dell’intervento, nonché riportare l’intervento sul registro antincendio generale
Vi ricordiamo inoltre che al fine di garantire il corretto funzionamento dell’impianto filtro fumi, le batterie a tampone andrebbero annualmente sostituite con un nuovo kit batterie per filtri fumo in sovrappressione.